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SEMBRA GIUNTA L'ORA DI SOTTOSCRIVERE LA COSTITUZIONE DELL'UNIONE EUROPEA

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 Roma, 29 ottobre 2004 Succede un po' a tutti, quando si parla, o si scrive, di partire da eventi che abbiamo vissuto, recentemente o meno; i ricordi sono un incredibile serbatoio a cui attingere. In questo periodo, in cui si parla molto di Unione Europea, mi torna spesso in mente una vicenda personale, che oggi vi voglio raccontare. Una premessa: da quando è nata la mia prima figlia, scrivo, ogni tanto, lettere ai miei figli (ne ho 4). La mia terza figlia è nata nel 2004, e, quando aveva poco più di due mesi, le scrissi quanto segue: === === === === Ciao, tesoro, sei venuta al mondo solo settanta giorni fa, e già, oggi, è accaduto un fatto straordinario, che sicuramente segnerà la tua vita. Poche ore fa, a Roma, queste venticinque persone: 1. Sua Maestà il Re dei Belgi, 2. il Presidente della Repubblica Ceca, 3. Sua Maestà la Regina di Danimarca, 4. il Presidente della Repubblica Federale di Germania, 5. il Presidente della Repubblica di Estonia, 6. il Presidente della Repubblica

IL SENATO HA APPROVATO IL DDL 924-bis (Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti)

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  Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del merito Il DdL denominato Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti sa tanto di nostalgia del ventennio. Tant'è che obiettivo dichiarato dalla legge è 'ripristinare la cultura del rispetto'. Ripristinare. Roba da MIN CUL POP. Mi sovviene un fatto accaduto nei primissimi anni '60 del secolo scorso. Ad un bambino di prima media scappò una parolaccia mentre giocava con i compagni nel corridoio, durante la ricreazione. Il preside, che era nei paraggi, allungò un poderoso ceffone al bambino, ed il bambino, d'istinto, sferrò al preside un calcio in uno stinco. Il preside divenne rosso di rabbia, e gridò, con voce stentorea: "Come hai osato dare un calcio al preside! Ti farò cacciare da tutte le scuole del Regno!" Le punizioni corporali nelle scuole erano ancora strumento di correzione, pertanto il ceffone dato dal preside era legittimo

DISCORSO DI MARIO DRAGHI A LA HULPE, IN BELGIO.

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"Buongiorno a tutti. In un certo senso questa è la prima volta che ho l'opportunità di iniziare a condividere con voi come si stanno delineando la struttura e la filosofia di quello che sarà il mio rapporto. Competitività, pericolosa ossessione Per molto tempo la competitività è stata una questione controversa per l’Europa. Nel 1994, il futuro economista premio Nobel Paul Krugman definì l’attenzione alla competitività una 'pericolosa ossessione'. La sua tesi era che la crescita a lungo termine deriva dall’aumento della produttività, che avvantaggia tutti, piuttosto che dal tentativo di migliorare la propria posizione relativa rispetto agli altri e acquisire la loro quota di crescita. L’approccio adottato nei confronti della competitività in Europa dopo la crisi del debito sovrano sembrava dimostrare la sua tesi. Abbiamo perseguito una strategia deliberata volta a ridurre i costi salariali gli uni rispetto agli altri e, combinando ciò con una politica fiscale prociclica

COSA DOBBIAMO CAPIRE PRIMA DI ANDARE A VOTARE PER LE EUROPEE

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NON CI SONO PIÙ POLITICI VERI. SI È ROTTA LA MACCHINETTA, LA MAMMA NON NE FA PIÙ!

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  È ormai evidente che i partiti vivono una crisi profonda; hanno perso la fiducia degli elettori; votano solo poco più della metà di quelli che ne hanno diritto. Ciò ha creato terra fertile per i populisti, gente di scarso valore, che sa solo evidenziare i problemi, ma non sa risolverli; prendono voti promettendo futuri rosei che, nel migliore dei casi, non sanno realizzare; nel peggiore, erano perfettamente consapevoli che ciò sarebbe avvenuto; ma a loro bastavano poltrone, denaro e potere. E una volta seduti e pasciuti, non governano perché sono stati eletti, ma solo per essere rieletti. Il Governo Meloni, l'attuale, ne è esempio. Ha fatto opposizione per anni, e poi la campagna elettorale, dichiarando una linea politica precisa. Eletti con un voto ogni quattro aventi diritto, e intelligentemente coalizzati, sono stati -legittimamente- incaricati di formare un Governo, che ha ottenuto la fiducia. Assettatisi,   hanno fatto, fino ad ora, il contrario di quello che avevano d

LA CHIAMIAMO PRIVACY.

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  La chiamiamo privacy , e fa tanto chic, questa parola; crediamo che ci assegni una dignità, il rispetto di un diritto un tempo negato. Gli è che -direbbe un amico fiorentino- passano un po’ d’anni e ci si scorda delle cose. L’aristocrazia coltivava la discrezione, il popolo no. E oggi il popolo, che pretende quello che pensava avessero solo gli aristocratici, vuole privacy. E rimane fregato ancora una volta, perché ha barattato qualcosa di valore con qualcosa di molto brutto: l’ indifferenza. Perché quando tutti sapevano tutto di tutti, era perché si viveva di più insieme, non come oggi che non si conoscono nemmeno quelli che vivono nell'altro appartamento sullo stesso pianerottolo. Il sapere gli affari degli altri, e viceversa, era condivisione, era solidarietà. Un lutto in un palazzo era un lutto di tutti, così come un successo, anche piccolo; il fidanzamento di una figlia, o di un figlio, una maturità, una laurea, l'acquisto di uno scooter, una vacanza, una b

VITALY ROBERTUS SUICIDA (???) NEL SUO UFFICIO A MOSCA

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  Sulla morte -versione ufficiale: suicidio per impiccagione nel suo ufficio di Mosca- di Vitaly Robertus, 54 anni, Vicepresidente della Lukoil, ho appena ricevuto una mail da un amico giornalista londinese, di cui traduco uno stralcio, che segue: === === === Vitaly Robertus era uno dei dirigenti di Lukoil che sovraintendeva al contrabbando di petrolio dalla Russia in Europa attraverso la Libya, per sfuggire alle sanzioni. Un business di oltre 5 miliardi di usd, attuato attraverso falsi certificati di origine, che attestano che quel petrolio è di origine libica. Voci non confermate ma decisamente attendibili dicono che Robertus sia stato punito per essersi lasciato sfuggire informazioni compromettenti su quelle operazioni, in occasione di un’inchiesta di Bloomberg sul fenomeno. === === === Al dolore che non si può non provare in occasione di una morte violenta, indipendentemente dai comportamenti in vita dello scomparso, aggiungo il dispetto per vedere non rispettate le sanz